I diritti delle vittime minorenni di reato (bambini e ragazzi)
“Ogni bambino ha diritto, da parte della propria famiglia, della società e dello Stato alle misure di protezione richieste dalla sua condizione di minore (...) il benessere ed il superiore interesse dei bambini costituiscono valori fondamentali condivisi da tutti gli stati membri e debbono venire promossi senza discriminazione alcuna”
preambolo della “Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale” firmata a Lanzarote il 25 ottobre 2017.
Cosa devi fare se sei stato vittima di un reato?
Prima cosa cerca di parlare con i tuoi genitori.
Prima cosa cerca di parlare con i tuoi genitori o con un altro adulto di cui ti fidi, come ad esempio un insegnante o un altro parente. Sul sito trovi anche un elenco di informazioni e di contatti utili ai quali eventualmente puoi rivolgerti se non puoi o vuoi parlare con una persona a te vicina.
Ricorda che puoi godere di diritti specifici perchè in quanto minorenne vittima di un reato nel percorso che farai, dal momento in cui racconterai ad un adulto quello che ti è successo (o che hai visto succedere a qualcuno a te caro) fino al processo e per tutta la sua durata.
In quanto vittima hai diritto a:
e ricevere informazioni chiare sulle modalità per farlo.
(per questo dovrai presentare una richiesta scritta)
che ti difenderà e farà valere i tuoi diritti per tutto il tempo. In alcuni casi (per es., se la tua famiglia ha un reddito basso; o in caso di reati gravi) puoi chiedere che l’avvocato venga pagato dallo Stato (gratuito patrocinio)
questo lo puoi fare sia nella fase delle indagini sia in un momento successivo, quando è già iniziato il processo vero e proprio. Puoi farlo tu personalmente, i tuoi genitori o il tuo difensore
sulle possibilità di sostegno (sanitario o psicologico) che puoi ricevere.
se non parli bene l’italiano, puoi chiedere la traduzione gratuita (a spese dello Stato) dei documenti e delle informazioni che spiegano i tuoi diritti. Anche se devi essere ascoltato, o vuoi raccontare quello che ti è accaduto, puoi chiedere un interprete (gratis).
Se hai subito un danno (economico o materiale), i tuoi genitori (o il tuo tutore) possono chiedere un risarcimento rivolgendosi al giudice civile. Non potrai, invece, chiedere il risarcimento nel corso del processo penale se il reato è stato commesso da un minorenne.
Tu o i tuoi genitori potete in ogni momento ritirare la querela e bloccare la prosecuzione delle indagini o del processo, ma solo nel caso di reati considerati meno gravi (detti “perseguibili a querela”).
Per approfondire:
I diritti che hai in quanto vittima vulnerabile
Poiché sei minorenne, sei considerato in posizione di particolare vulnerabilità (fragilità).
Dopo la presentazione della denuncia, cioè durante le indagini preliminari, soprattutto se sei stato vittima di gravi reati, ti sono riconosciute speciali protezioni:
nel caso in cui tu sia stato vittima di alcuni reati di particolare gravità (maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, stalking) hai diritto ad essere ascoltato dalle forze dell’ordine (polizia o carabinieri) o da un magistrato con il supporto di uno psicologo. Sappi che in ogni momento puoi anche chiedere di essere assistito dai tuoi genitori o da un’altra persona adulta di cui ti fidi: questo per aiutarti a raccontare quello che ti è accaduto e ad affrontare, nel miglior modo possibile, le conseguenze del tuo racconto.
In ogni caso è un tuo diritto anche essere ascoltato prima del processo penale (cd. “incidente probatorio”) dal giudice che si occupa delle indagini e dal pubblico ministero che le compie. Ti faranno entrare in un’aula riservata a questa attività, nella quale potrai raccontare ciò che ti è accaduto ad uno psicologo scelto dal giudice.
In questo caso, il giudice e pubblico ministero che si occuperanno del tuo caso ascolteranno il tuo racconto attraverso un monitor posizionato in un’aula diversa e distante dalla tua. Insieme a loro ci saranno anche il tuo avvocato e l’avvocato della persona che hai denunciato. Se lo vorrà, nell’altra aula (separata da dove sarai tu) potrà esserci anche chi ha commesso il reato. Solo il giudice potrà farti delle domande.
Dopo questa fase dell’ “incidente probatorio”, non ti verrà più chiesto di ripetere il racconto durante il processo.
Nel corso delle indagini preliminari, se sei stata/o vittima di un reato commesso con violenza sulla personae nei confronti del tuo aggressore sono state adottate misure cautelari (quali il collocamento in istituto penale minorile, il collocamento in comunità, la permanenza in casa), hai diritto ad essere informato nel caso in cui il pubblico ministero o il difensore dell’indagato chiedano al giudice la revoca o la sostituzione della misura cautelare applicata e, nei due giorni successivi alla notifica della richiesta, puoi offrire, attraverso una memoria scritta, al giudice elementi nuovi che possono essere determinanti per la sua decisione finale. LINK ART.299 C.P.P.
Concluse le indagini preliminari, se sei stata/o vittima di maltrattamentie/o di stalking, tu o il tuo difensore(se lo hai nominato) avete diritto di ricevere l’avviso di conclusione delle indagini.
Se si arriva a un processo, hai il diritto di essere avvisata/o della data e del luogo dove questo si terrà nonchè del tipo di reato di cui è accusata la persona che hai denunciato.
Verrai avvisato della data dell’udienza in cui dovrai eventualmente essere ascoltato come testimone ma, per le udienzesuccessive, non verrai avvisata/o; sarai quindi tu (o il tuo avvocato), se vuoi, a doverti informare delle date.
Durante tutto il processo, se sei stata/o vittima di un reato commesso con violenza sulla persona, e ne hai fatto richiesta nella denuncia o quando sei stato ascoltato, deve esserti data comunicazione dei provvedimenti di scarcerazione, di cessazione di una misura di sicurezza o di evasione dell’imputato dal luogo di detenzione.
Nel caso in cui tu sia stato/a vittima di reati di maltrattamenti, stalking, lesioni gravi e gravissime, di violenza sessuale, di abuso sessuale, hai sempre diritto a ricevere le predette informazioni, anche se non ne hai fatto richiesta esplicita. LINK ART.90 TER CP
Come puoi esercitare i diritti se sei vittima di un reato e sei minorenne?
se i tuoi genitori non possono rappresentarti adeguatamente (come nel caso in cui il reato sia stato commesso proprio da uno di loro o da entrambi), il giudice nominerà un curatore speciale che potrà esercitare i diritti a te spettanti ed accompagnarti nel percorso più adeguato a tutelarti;
se hai già compiuto 14 anni, puoi anche far valere tu direttamente i diritti che ti spettano, anche se è sempre preferibile che ti faccia accompagnare da un adulto di cui ti fidi.
Come si procede?
Da qualche anno, in Europa e nel nostro Paese, si è diffuso un nuovo approccio alla vittima di reato. Questo cambiamento culturale è frutto della Direttiva Europea 29/2012 (resa esecutiva in Italia con il D.Lgs 212/2015).
Se vuoi saperne di più, leggi qui:
Innanzitutto, devi presentare una denuncia/querela oralmente o in forma scritta (non puoi presentarla però via mail) al pubblico ministero o ad un ufficiale di polizia giudiziaria (della Procura presso il Tribunale per i minorenni, dei Commissariati di Polizia o delle Stazioni dei Carabinieri). La denuncia o la querela possono essere presentate da te oppure dai tuoi genitori.
Se hai meno di 14 anni la denuncia o querela dovrà essere presentata dai tuoi genitori, dal tuo tutore o dal curatore speciale nominato dal giudice. Il curatore speciale ti verrà assegnato se i tuoi genitori sono gli autori del reato che ti sta facendo soffrire oppure in qualsiasi altro caso in cui non possano rappresentarti adeguatamente.
Se vuoi farlo direttamente tu, ricordati che è sempre consigliabile consultarsi prima e farsi accompagnare da un adulto di fiducia o rivolgersi ad uno dei servizi dedicati alle vittime presenti sul territorio.
Se sei all’estero la querela potrà essere presentata anche ad un agente consolare (ovvero un console rappresentante lo Stato italiano all’estero).
Se risiedi in uno Stato dell’Unione europea diverso da quello dove è stato commesso il reato, hai diritto di far trasmettere la tua denuncia/querela all’autorità giudiziaria competente dello Stato dove è stato commesso il reato, per il tramite del Procuratore della Repubblica.
È importante che tu sappia che in ogni momento, se non ti senti tutelato dalla tua famiglia, puoi rivolgerti ai servizi sociali del tuo comune per chiedere protezione.
Dopo la denuncia o la querela, le autorità devono accertare i fatti: inizia allora la fase delle indagini preliminari.
Come abbiamo visto prima, in quanto minorenne sei considerato in posizione di particolare vulnerabilità (fragilità) e dunque ti sono riconosciute speciali garanzie se devi essere ascoltato.
Concluse le indagini preliminari, si deciderà se cominciare un processo, all’esito del quale, se il giudice riterrà colpevole l’autore del reato, potrà condannarlo.
Vediamo dunque in cosa consiste il processo e cosa succederà.
Potrebbe dunque cominciare un processo contro l’autore del reato: si tratta del percorso che avviene in Tribunale per accertarne la responsabilità.
Ci sarà un giudice che deciderà se la persona che ha compiuto il reato contro di te è colpevole e quale pena appare adeguata alla condotta, attraverso la formulazione di una “sentenza”.
Il processo a carico dei minorenni si svolge sempre a porte chiuse (senza pubblico perché non possono assistere le persone che non sono coinvolte in quel processo)
Non hai l’obbligo di partecipare tranne quando devi essere sentito come testimone: in questo caso, riceverai una convocazione nella quale sarà precisato che hai l’obbligo di presentarti, il luogo e la data precisa.
Quando devi essere sentito durante il processo, il giudice, se lo ritiene necessario, può chiedere ad un tuo familiare o a uno psicologo di starti accanto e aiutarti mentre ti ascolta.
Puoi chiedere anche che vengano adottate delle tutele per evitare di vedere o essere visto dall’imputato durante la tua testimonianza.
Come abbiamo visto, se non parli la lingua italiana, il Tribunale nominerà un interprete in modo che verrai sentito nella tua lingua madre: questo è un tuo diritto.
Nel caso in cui tu debba essere ascoltato quale testimone di un processo potrai richiedere il rimborso delle spese di viaggio al giudice. Se non hai ancora 14 anni, le spese spettano alla persona che ti accompagna in udienza (art.47 DPR 115/02).
Per alcuni reati ritenuti meno gravi (detti perseguibili a querela), se hai compiuto 14 anni in ogni momento puoi chiedere che il procedimento/processo si fermi ritirando la querela, ma i tuoi genitori devono approvare la tua scelta. Se non hai compiuto 14 anni, lo possono fare per te i tuoi genitori.
Tra gli obiettivi del processo può essere previsto, in altra sede, il confronto tra imputato e persona offesa alla presenza di un mediatore (mediazione penale). Si tratta di uno strumento molto importante (che rientra nel più ampio concetto di giustizia riparativa), che mira a contemperare le esigenze dell’autore del reato con i diritti della vittima, e che ti potrebbe essere proposto in quanto persona offesa, ma mai, ovviamente, imposto. Potrai dunque scegliere cosa fare.
Per approfondire: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_12_1.wp?contentId=SPS31410
E se l’autore del reato di cui sei vittima ha meno di 14 anni?
Se l’autore del reato di cui sei vittima è minore di 14 anni, per legge non è perseguibile e quindi non può essere avviato alcun processo penale a suo carico, né l’autore potrà, anche nei casi più gravi, essere recluso nel carcere destinato ai minorenni.
E, tuttavia, la sua condotta non è priva di conseguenze personali: il giudice per i minorenni, infatti, valutata la gravità di quello che ha fatto, la sua personalità, il contesto familiare e la situazione complessiva, può decidere di affidare il reo (il colpevole del reato) al servizio sociale, affinché intraprenda, sotto il suo controllo, un percorso educativo, o può anche decidere di collocarlo in una comunità educativa, in questo modo allontanandolo dalla famiglia di origine, per rendere più efficace la sua ri-educazione.
E’ sempre importante, quindi, segnalare alla Procura per i minorenni un bambino/ragazzo che commetta un reato, anche se non ha ancora compiuto 14 anni: in questo modo, infatti, da un lato, potrai impedire che ripeta i comportamenti dannosi nei confronti tuoi e di altri e, dall’altro, potranno essere attivati nei suoi confronti dei percorsi educativi, che sono estremamente importanti per evitare che, crescendo, sia attirato e coinvolto nella commissione di reati sempre più gravi.
Se l’autore del reato ha già compiuto 14 anni ma non ancora i 18 e viene accertata la sua responsabilità a seguito del compimento di indagini penali, inizierà a suo carico un processo penale.
Se vuoi saperne di più leggi qui: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_5_5.page
Cosa fa per le vittime la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli
la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli ha realizzato alcune iniziative importanti in favore delle vittime di reato e precisamente:
- ha creato un punto informativo per le vittime LINK
- ha incaricato le sezioni di Polizia Giudiziaria specializzate (carabinieri, polizia e guardia di finanza) all’ascolto e all’orientamento della vittima dei reati più gravi LINK INDIRIZZI E TELEFONI
- ha stabilito un collegamento con le forze dell’ordine e con enti e associazioni che si occupano di tutela delle vittime LINK CAM E/O ALTRE ASSOCIAZIONI
- ha dedicato uno spazio nel proprio sito web alle vittime di reati particolarmente gravi (violenza in famiglia, abuso sessuale, bullismo e cyberbullismo, revenge porn) e alle vittime che si trovino in posizione di particolare fragilità (minori stranieri), nel quale potrai trovare tutte le informazioni utili per capire come e da chi ricevere tempestivo aiuto, a seconda della particolare situazione di disagio in cui ti trovi LINK (diversificazione per macro-categorie);
- garantisce alle vittime che vengono negli uffici per essere ascoltate o per effettuare qualsiasi altro atto di indagine (ad es. un’individuazione di persona o una testimonianza) o per la celebrazione del processo: • la possibilità di accedere ad una sala d’attesa diversa da quella dove l’autore del reato e le altre persone aspettano per il processo; • la possibilità, se richiesto, di essere accompagnate, da personale dedicato, fino all’aula di udienza e dall’aula all’esterno degli uffici.